Restauri

Residence Ruffo di Calabria
via Messina Marine , Palermo

Il progetto è relativo alla realizzazione di opere di ristrutturazione e recupero di un edifico in via Messina Marine a Palermo e alla sistemazione del giardino ad esso retrostante dove è stata realizzata una piscina. L’edificio è ubicato lungo la costiera via Messina Marine, nella borgata di Romagnolo, sul lato sud della strada, verso monte, di fronte al  monumento votivo denominato la “Colonnella”. La via Messina Marina collega Palermo con il vicino centro di Ficarazzi; la borgata di Romagnolo, che ne costituisce il tratto iniziale più densamente abitato, è oggi il frutto della sovrapposizione di un’edilizia storica a schiera sviluppatasi spontaneamente sul bordo stradale e una più recente edilizia di edifici pluripiano, costruita nei vuoti residuali. L’edificio confina ad ovest con l’Ospedale “Buccheri La Ferla Fatebenefratelli”, realizzato negli anni Settanta nello stesso sito del “Solarium”, cioè del sanatorio marino, ristrutturato tra il 1929 e il 1930 dall’Architetto Ernesto Basile. Ad est confina con un edificio a schiera di proprietà privata. 

Periodo

Marzo 2008

Luogo

Palermo (PA)

Committente

Gegla real estate s.r.l


Impresa

Co.San. S.r.l.

Struttura

Ing. Fabrizio Letizia e Giuseppe Letizia

Impianti

ing. Massimo Aiello


L’immobile è composto da due edifici a schiera, con ingressi principali indipendenti sulla via Messina Marine, da una cappella sconsacrata, chiaramente distinti anche nella morfologia del prospetto, e da un giardino sul retro che si estende per quasi tutta la lunghezza dell’immobile. 

L‘edificio centrale, si articola su tre piani, ha impianto simmetrico con ingresso principale e scalone monumentale nella campata centrale con pianta semicircolare. La zona a doppia altezza della scala è coperta da una finta volta con struttura in canne a mezza calotta raccordata a botte sulla parte corrispondente al ballatoio del primo piano, a sua volta sorretto da due colonne in marmo rosso di Sicilia. Lo stesso marmo riveste la scala. 

 Risulta evidente che questo edificio centrale nasce dalla somma di più immobili a schiera uniti a formare un più lungo corpo unico databile  tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento. Nessuna regola di disegno è evidente nella facciata secondaria prospiciente il giardino. L’unico elemento architettonicamente definito è un ballatoio continuo che si estende per circa metà della facciata, alla stessa quota del piano di calpestio del primo piano che permette l’accesso al giardino. Quest’ultimo ha una quota intermedia tra il piano terra e il primo piano e determina, dunque, un terrapieno al quale sono addossati gli ambienti del piano terra.

Nel corso dei lavori sono state effettuate la seguenti opere di ripristino:

la sostituzione dei solai lignei deteriorati con nuovi in legno; il ripristino degli elementi strutturali non più efficienti (travi, architravi, stipiti); il rifacimento dell’intera superficie delle coperture in struttura lignea con manti in coppi tradizionali introducendo sul tavolato pannelli coibenti e sottotegola in lastre lamellari multistrato bitumate sottovuoto; rifacimento in intonaco, con anima in laterizio, di cornici e fregi dove mancanti, sulla scorta degli elementi ad oggi pervenuti; balconi in marmo e mensole in ferro; sostituzione di tutti gli infissi vetrati e  persiane, superfici intonacate rinnovate con il tradizionale grassello di calce. Sul prospetto posteriore sono eliminate le superfetazioni e viene regolarizzata la facciata nel disegno delle aperture.

Le unità immobiliari sono state oggetto di riordino distributivo; al piano terra sono state  realizzate cinque unità residenziale, di circa 50 mq cadauna, con accesso da via Messina Marina, e una unità immobiliare di 140 mq nei locali della cappella e in quelli attigui che si estende su due elevazioni; ai piani superiori sono state realizzate otto unità abitative. Tutti gli appartamenti hanno una zona soppalcata, ad eccezione di due che saranno distribuiti su due livelli. Allo scopo di mantenere l’identità della fabbrica originaria, le ringhiere e le ferrate sono restaurate o realizzate senza saldature a vista; gli infissi hanno ferramenta di tipo tradizionale con succheri, i pavimenti ove possibile recuperati e integrati. Nel giardino è stata realizzata una piscina ad uso privato, delle dimensioni di ml 6,00 x ml 10,00. L’impiantito attorno alla piscina è in legno e in basolato di pietra calcarea.