Restauri
Restauro Palazzo
Damiani, Palermo
L’edificio, del quale viene individuata la più remota proprietà già all’inizio del diciassettesimo secolo, deve il suo nome a Felice Damiani, Avvocato fiscale del Real Patrimonio, proprietario alla fine del ‘700.
Il Palazzo si trova nella parte alta di corso Vittorio Emanuele, ai civici 338-350, definendone i canti con piazza Bologni, sulla quale prospetta con i civici 1-8, e con il vicolo Trugliari. In Catasto l’edificio è individuato al Foglio n.137, mappale 48. Il Piano particolareggiato esecutivo del Centro Storico cataloga l’immobile come Palazzo e prevede nel Restauro la possibile modalità di intervento.
La composizione della facciata è, seppur di scorcio, rappresentata nell’incisione riportata su Lo stato presente della Sicilia di A. Leanti, Palermo 1761, nella quale risultano agli ultimi due livelli fuori terra due bucature ravvicinate. L’edificio oggi accoglie sette attività commerciali al piano terra, nove residenze private ai piani superiori e parti comuni per un totale di 23 unità immobiliari; queste si articolano su 1.874,10 mq di superficie utile, definendo una volumetria complessiva lorda di 9.282,77 mc.
Il progetto di restauro prevede il ripristino della compagine del fabbricato sia per quanto riguarda la mole volumetrica che per quanto attiene specificatamente il linguaggio e l’apparato decorativo dei fronti..
Periodo
Novembre 1999
Luogo
Palermo (PA)
Committente
Privato
Strutture
Ing. Luigi Bellanca
Impresa
Co.San. S.r.l.
Importo opere
ca. 400.000 euro
Fonti di finanziamento
Contributi per il recupero del Centro Storico di Palermo L.R.25/93
Le mappe pubblicate nel Codice di pratica per la sicurezza e la conservazione del Centro Storico di Palermo di A.Giuffrè e C.Carocci, relative alla distribuzione dei danni causati dai terremoti del settembre 1726, del marzo 1823 e del gennaio 1940 (di maggiore entità rispetto ad altri), documentano come l’edificio non abbia subito danneggiamenti degni di nota. Le murature non soffrono di lesioni e non sono evidenti rilevanti fessurazioni: non sono necessarie opere di consolidamento strutturale.
Il piano degli interventi comprende opere di puntuale ripristino di contesti strutturali non più efficienti: travi, architravi, stipiti, gran parte delle coperture. In prossimità all’attacco con la sede del Tribunale militare si procederà alla demolizione del volume in sommità.
Verrà eliminata l’apertura asimmetrica al quarto livello fuori terra, in considerazione di problematiche di tipo strutturale, che sconsigliano l’apertura di vani nei pressi di ammorsature tra maschi murari, e per il recupero della simmetria della facciata. Il progetto prevede il rifacimento in intonaco con anima in laterizio di cornici e fregi dove mancanti, sulla scorta degli elementi ad oggi pervenuti e della documentazione rintracciata.
Verranno ripristinati, previa dismissione delle solette in c.a., i balconi in marmo e mensole in ferro. Su tutti gli infissi si provvederà, in maggiore o minore misura, ai miglioramenti necessari: le modifiche per adattare nuovi vetricamera, sostituzioni, riparazioni e registrazioni alle imposte ed alle persiane.
Tutte le superfici intonacate verranno rinnovate con il tradizionale tipo Li Vigni. La struttura lignea della scala sarà verificata e ove necessario consolidata. Diversi brani dei gradini e delle pavimentazioni verranno integrati con materiali identici (marmi e mattoni di graniglia cementizia) e verrà posto in opera uno zoccolo a parete oggi mancante. Sulle coperture verranno posti guaina impermeabilizzante e pannelli coibenti, recuperando per quanto possibile i coppi dismessi. Verranno realizzate nuove gronde in lamiera zincata e pluviali in rame. Sulla chiostrina verranno eliminate tutte le superfetazioni, ricostituendo le facciate in base alle tracce sulle murature. Verrà installato un ascensore, a norma del D.M. 236/98, con struttura del vano corsa a vista sulla chiostrina.