Restauri

Edificio residenziale
Albergheria, Palermo

L’incarico è relativo al recupero di tre isolati (A, B e C) da destinare a residenze, esercizi commerciali, servizi di quartiere, ed alla costituzione di uno spazio a verde.
L’isolato A è stato sottoposto ad una sorta di rianimazione, avendo in sé, pietra su pietra, le caratteristiche che sono state “semplicemente” tirate fuori come appresso si esporrà. Il progetto di recupero del caseggiato è stato condotto a partire dallo studio delle relazioni fra le diverse parti che nel tempo lo hanno formato; lo spazio connettivo interno, innanzitutto, è stato organizzato come una sorta di prosecuzione a scala ridotta della struttura urbana costituita dalle vie, dagli slarghi, dai vicoli; qui i corpi scala esistenti, la chiostrina e i disimpegni al piano, sono stati riprogettati, mantenendone la posizione planimetrica, con minimi interventi, in modo da essere attraversati senza soluzione di continuità; Per l’isolato B ci si è cimentati, in buona parte, in un vero e proprio ripristino tipologico avendo come compagni di lavoro le informazioni catastali (incomplete) e le tracce (poche) di quanto era rimasto dalla demolizione e dai crolli, tra l’altro, di un edificio di cinque livelli fuori terra. 

Periodo

Settembre 1997

Luogo

Palermo (PA)

Committente

Amministrazione comunale di Palermo, Assessorato al Centro Storico 

Progettisti

arch. Clemente Guido La Porta, ing. Achille Orlando, arch. Gualtiero Parlato 

Impianti

ing. Giovanni Cascio
ing. Fabio Giammanco 

Impresa

Aldo Bosco S.r.l.

Importo

ca. 3.500.000 euro

L’isolato sarà riedificato sulle tracce murarie esistenti: è prevista la realizzazione, mediante ripristino tipologico, di un palazzetto, dal tipico impianto con scala a pozzo centrale, un catoio semplice e la ristrutturazione dell’unica emergenza integra nella scatola muraria: un catoio semplice su due elevazioni. Su via di Porta di Castro viene ricomposta la continuità di quinta che da piazza Ballarò punta a Palazzo Reale. L’edificio relativo al lotto C sarà realizzato in parte ristrutturando un catoio multiplo su due livelli, e in parte adottando criteri di ripristino tipologico su una fabbrica in rovina (catoio multiplo anch’essa). 
L’asilo, costituito da due unità funzionali relative a divezzi e lattanti, può garantire ospitalità a trenta bambini. Gli ambienti sono distribuiti su più piani in modo da articolare autonomamente le sezioni: a pianoterra l’unità divezzi è composta da un ambiente accettazione e spogliatoio, due vani per le occupazioni libere/riposo, organizzate e di gruppo, una cucina e i servizi igienici. L’ingresso dell’unità si trova su vicolo Forno a S. Agata, a perpendicolo da via di Porta di Castro.

Breve nota: I proprietari dell’isolato C, esercitando il loro diritto di richiedere i contributi ex art.125 legge 25/93 per il relativo recupero, hanno fatto decadere il diritto della Amministrazione comunale all’esproprio per pubblica utilità. L’Ufficio preposto, infatti, aveva “dimenticato” per parecchi anni di avviare le procedure per l’immissione in possesso. L’asilo, quindi, non è stato più realizzato.

Dati caratteristici

Area di intervento 2.800. mq

9 unità per attività terziarie 635 mq

14 unità residenziali 1270 mq

1 unità scolastico-assistenziale 450 mq